mercoledì 25 febbraio 2009

Allegato 2 - schema di Protocollo di Intesa

La Sinistra della Tuscia, pur nella consapevolezza dei tagli imposti dalla finanziaria, ritiene che, dentro la crisi complessiva che segna il fallimento delle politiche neoliberiste, gli enti locali possano e debbano svolgere un “ruolo di vicinanza” ai cittadini, in particolar modo ai più deboli.
Anche nella provincia di Viterbo crescono le fasce di coloro che presentano segni di fragilità economica e manifestano difficoltà a far fronte alle diverse esigenze della vita quotidiana o al pagamento dei mutui assunti. Si riscontrano l’aumento del ricorso all’indebitamento, delle insolvenze (protesti, pignoramenti) e della cassa integrazione.
È per questo che proponiamo, all’Amministrazione provinciale di Viterbo, la costruzione di un percorso che affermi un suo nuovo protagonismo capace di dare una effettiva caratterizzazione al centrosinistra che la governa e che trovi, nelle risposte a sostegno dei lavoratori dipendenti ed autonomi, delle piccole imprese e del potenziamento del welfare l’occasione per ridurre la sempre più acuta disparità di reddito di condizioni di vita di protezione sociale.
In questo senso, riteniamo stia giustamente muovendosi la Regione Lazio con le misure contenute nel disegno di legge regionale sul reddito di cittadinanza.
Oggi si sta riscoprendo “l’intervento del pubblico” anche da parte di coloro che per anni hanno magnificato le sorti del libero mercato come regolatore della distribuzione della ricchezza avvantaggiandosi nella accumulazione finanziaria e che, ai primi scossoni della crisi, pensano di rifarsi con gli aiuti di Stato.
Una visione critica della realtà che si è determinata individua la necessità di capovolgere la piramide delle priorità: partiamo dal basso, dai problemi e dalle esigenze degli uomini e delle donne che in una situazione di debolezza affrontano per primi le difficoltà della crisi.
Proponiamo pertanto:

- Che nel redigendo bilancio di previsione dell’Amministrazione provinciale venga destinata una congrua cifra per finanziare gli interessi relativi alla partita di giro che consenta l’anticipazione della cassa integrazione a tutti i lavoratori che verranno a trovarsi in questa grave situazione (scheda 1);
- Che l’Amministrazione provinciale si faccia promotrice della costituzione di un fondo di garanzia sociale e di finanza solidale da iscrivere nel proprio bilancio coinvolgendo istituti di credito, enti pubblici e privati, associazioni dei consumatori, consiglio notarile di Viterbo e Rieti a sostegno delle famiglie in difficoltà con il pagamento dei mutui per abitazioni (prima casa) e per i prestiti d’onore;
- Che l’amministrazione provinciale determini un adeguato rafforzamento dei finanziamenti per i consorzi fidi;
- Che l’amministrazione provinciale si faccia parte attiva attraverso un coinvolgimento dei Comuni e delle organizzazioni sindacali per agevolazioni sulle utenze locali (acqua, depurazione, rifiuti), rette asili e nidi, ricoveri anziani per le famiglie di lavoratori colpite dalla crisi, nonché, in termini di risposta più generale, ad un aumento delle tariffazioni, qualora necessario, non superiore all’inflazione.

Scheda 2
Protocollo d’Intesa

per la costituzione di un Fondo di garanzia di finanza sociale e per l’attivazione di convenzioni e strumenti di finanza solidale da inserirsi nel bilancio della provincia di Viterbo
La provincia di Viterbo
il Consiglio Notarile di Viterbo e Rieti
le Associazioni dei Consumatori:
……
……
……
le Banche:
……
……
……
PREMESSO:
che la congiuntura economica e sui tassi ha determinato tensioni finanziarie particolarmente gravanti sulle famiglie che hanno stipulato mutui finalizzati all’acquisto della prima abitazione;
che l’intento prioritario è di supportare le famiglie in difficoltà, con l’obiettivo di ridurre al minimo i casi di insolvenza e favorire, per le persone/famiglie residenti sul territorio provinciale, la portabilità dei mutui e/o la rinegoziazione;
che si vuole altresì supportare le famiglie con redditi non elevati nell’attivazione di mutui alle migliori condizioni e spese ottenibili nonché supportare le stesse nel caso di temporanea difficoltà nel pagamento di rate di mutui per motivi quali la perdita di lavoro, malattia e chiusura attività;
che si vuole altresì ampliare l’intervento con prestiti sull’onore andando a facilitare la concessione di prestiti sulla fiducia a condizioni agevolate a persone con redditi non elevati per finanziare alcuni bisogni meritevoli di sostegno quali le spese per l’alloggio, il lavoro, la formazione o spese sanitarie;
che si intende attivare un progetto di Finanza Sociale e solidale che prevede l’utilizzo di strumenti integrati (tra cui un Fondo di garanzia Solidale) volti a supportare le politiche di welfare e quelle sociali. In particolare si prevede di stipulare un protocollo d’intesa quadro per la costituzione del Fondo e la successiva attivazione, anche in più fasi, di varie convenzioni su 3 livelli d’intervento: il primo a valenza più generale (quali la convenzione per favorire la portabilità dei mutui e convenzione su nuovi mutui prima casa per soggetti con redditi non elevati), il secondo (prestiti sulla fiducia e sostegno temporaneo pagamento rate mutui prima casa) rivolto alla fascia dei soggetti deboli o in temporanea difficoltà (a cui saranno destinate le maggiori risorse raccolte dal Fondo) ed il terzo ai soggetti in grave difficoltà (prestiti sull’onore e subentro nei mutui);
che in risposta ai bisogni evidenziati appare indispensabile elaborare ed attivare strumenti, tramite la collaborazione di tutti quei soggetti che a diverso titolo sono investiti dal problema sopradescritto, al fine di promuovere e verificare soluzioni partendo da una valutazione della situazione da diversi punti di vista ed evitare duplicazioni e sprechi di risorse;
che allo scopo di sensibilizzare i diversi attori sul tema predetto verranno attivati contatti e coinvolti i possibili soggetti interessati e in particolare tutte le banche con uno sportello sul territorio provinciale cui verranno illustrate le finalità del progetto e che analoga iniziativa verrà effettuata con le associazioni dei consumatori;
che si intende coinvolgere anche il Consiglio Notarile di Viterbo e Rieti chiedendo la disponibilità a partecipare al progetto tramite la deliberazione di un pacchetto di tariffe di particolare favore nell’ambito del protocollo di intesa.

PER QUANTO SOPRA DESCRITTO

Proposta di Intesa
i Soggetti sottoscrittori e congiuntamente definiti di seguito “le Parti”:
si danno reciprocamente atto di condividere le finalità illustrate nelle premesse, ciascuna nell’ambito delle proprie attività;
si impegnano a collaborare ciascuna nell’ambito delle proprie competenze istituzionali ed attività per la definizione degli interventi di cui al protocollo allegato che costituisce parte integrante della presente intesa, attivando singole convenzioni e interventi specifici previsti nel protocollo che segue;
mettono a disposizione le rispettive strutture al fine di dare la massima informazione ai cittadini circa i contenuti del suddetto protocollo, utilizzando i diversi canali di contatto di cui le parti dispongono.

PROTOCOLLO DI INTESA

Art.1
(Oggetto del protocollo d’intesa)
Il presente protocollo d’intesa riguarda l’attivazione di un progetto di Finanza Sociale e solidale per l’attivazione di Fondo di Garanzia a supporto e per l’attivazione di strumenti delle politiche di welfare e sociali in particolare per le fasce deboli o in difficoltà economica.
Art.2
(Forma della collaborazione/consultazione tra i vari soggetti )
La provincia di Viterbo è individuata quale ente capofila ed ente gestore del Fondo di Garanzia. Almeno una volta ogni anno la provincia provvederà a convocare una riunione con le parti firmatarie dell’intesa per definire le linee di programmazione e attività da sviluppare nell’ambito del progetto e di utilizzo del fondo e per rendicontare l’attività svolta nell’anno precedente.
Art.3
(Obblighi assunti dai sottoscrittori e impegni finanziari)
L’adesione al Protocollo è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati interessati. La domanda di adesione, se successiva alla stipula del protocollo, dovrà essere presentata alla provincia di Viterbo.
La quota minima di adesione per tutti i soggetti pubblici e privati è fissata in…………..Euro.
Il Fondo di Garanzia è costituito alla data di sottoscrizione del presente Protocollo d’intesa dalle seguenti partecipazioni finanziarie:
La provincia di Viterbo partecipa con la somma di …………….. Euro;
le banche e gli intermediari finanziari partecipano con una somma di ………………. euro ciascuna;
le Associazioni dei consumatori e il Consiglio notarile partecipano tramite la messa a disposizione di servizi di consulenza e/o assistenza e/o informazione nelle forme da individuare nelle singole convenzioni attuative e sono pertanto esentati dall’obbligo del versamento della quota di adesione minima.
I soggetti sottoscrittori convengono che tali somme iniziali potranno essere successivamente e volontariamente integrate anche con un sistema di partecipazione aperto ad altri soggetti pubblici o privati che vorranno aderire successivamente all’iniziativa in questione nonché con meccanismi di autofinanziamento del fondo a valere sulle singole convenzioni o con raccolta di erogazioni liberali.
I fondi raccolti troveranno apposita evidenza contabile in stanziamenti e capitoli finalizzati del Bilancio/PEG della provincia di Viterbo e saranno utilizzati per la costituzione e gestione del fondo e relative convenzioni nonché per le spese generali di attivazione del progetto di finanza Sociale.
I versamenti al fondo dovranno essere effettuati presso il conto di Tesoreria della provincia di Viterbo, in massimo 2 rate , la prima pari a un minimo del 50% entro 30 giorni e la seconda entro 1 anno dalla stipula del presente protocollo (o dall’adesione al protocollo se successiva).
La destinazione dei fondi raccolti ai singoli progetti e convenzioni sarà di competenza dell’Amministrazione provinciale di Viterbo nell’ambito delle linee di indirizzo e di programmazione definite nell’incontro annuale di cui all’art. 2.
Art. 4
(Modalità di attivazione delle Singole Convenzioni)
La provincia di Viterbo procederà a proporre, successivamente alla stipula del protocollo d’intesa, tramite la presentazione delle bozze di convenzione, l’attivazione delle singole convenzioni ai soggetti firmatari il protocollo d’intesa o a solo alcuni di essi a seconda dell’oggetto della convenzione .
Le parti firmatarie del protocollo potranno proporre all’amministrazione provinciale integrazioni e proposte di modifica allo schema presentato.
L’amministrazione provinciale di Viterbo, dopo aver raccolto e valutato le osservazioni, procederà alla redazione del testo definitivo e alla stipula con i soggetti interessati.
Le singole parti firmatarie restano libere di non aderire alle stesse se non condividono il testo finale proposto.
Per esigenze operative o funzionali, la provincia di Viterbo potrà coinvolgere nella stipula delle singole convenzioni soggetti anche non firmatari del protocollo d’intesa.
Art.5
(Recesso)
Le parti firmatarie potranno recedere dal protocollo previa comunicazione di recesso da comunicare alla provincia di Viterbo con 15 giorni di preavviso.
Restano salvi gli impegni già assunti dalle parti firmatarie e l’impegno al versamento delle quote previste all’art. 3.
Nel caso di recesso da parte della provincia di Viterbo il protocollo cessa di avere validità anche per le altri parti firmatarie
Letto, approvato e sottoscritto:
Viterbo,…………………………….

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